Chris Marker al FCZ2018

Chris Marker è uno dei punti di riferimento assoluti del Festival CinemaZERO fin dalla sua prima ideazione. Finalmente il grande autore francese entra nel programma del festival con i suoi due capolavori, che mostrano dove può arrivare il “cinema zero” nella piena affermazione dei principi di iper-indipendenza e di autonomia dell’autore.


Sans Soleil  (1982, 110′)

 

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Una donna legge e commenta le lettere che riceve da un amico cameraman, il quale si interroga sul senso della rappresentazione del mondo di cui egli è l’inarrestabile strumento, e sul ruolo della memoria che contribuisce a costruire. Un suo compagno giapponese, risponde da parte sua aggredendo le immagini della memoria, smembrandole al sintetizzatore. Un cineasta si impadronisce di questa situazione e ne fa un film.

“In questo film sono in gioco così tante immagini che non riusciamo mai a capire se a trasportarci, in un dato momento, è la corrente principale o un qualche rivolo secondario. Il film di Marker è un’opera polifonica la cui particolarità sta nell’unione tra l’immagine e la parola o meglio fra sequenze di immagini e sequenze di parole. […] Il film di Marker è qualcosa di invisibile, di inaudibile. Il risultato dell’interferenza tra immagini e parole, come non l’avevo mai vista”. (Edgar Reitz) 

La Jetée  (1962, 28’)

 

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Un ragazzino, in visita all’aeroporto di Orly coi genitori, assiste a un incidente, ma mentre tutti corrono verso un uomo morto, il ragazzino si fissa sul viso di una giovane donna. Molti anni dopo i sopravvissuti a una guerra nucleare sperimentano i viaggi attraverso il tempo e scelgono un giovane per il potente ricordo che continua ad avere della piattaforma di orly. Con un po’ di fortuna ritornerà sul luogo di quell’incidente… Il film ha ispirato L’esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam.

“Questo film condensa in 28 minuti: una storia d’amore, un tragitto verso l’infanzia, un’attrazione travolgente per l’immagine unica (l’unico dell’immagine), una rappresentazione composita della guerra, del pericolo nucleare e dei campi di concentramento, un omaggio alla storia del cinema e della fotografia, un approccio alla memoria, una passione per i musei, un’attrazione per gli animali e in tutto questo un senso eccezionale dell’istante” (Raymond Bellour)

L’autore

Chris Marker

Nome d’arte di Christian-François Bouche-Villeneuve, regista cinematografico francese, nato a Neuilly-sur-Seine il 29 luglio 1921. Cineasta enigmatico (sui cui dati anagrafici regna l’incertezza), schivo e riservato, è autore di un ampio corpus di opere in pellicola o in video difficilmente classificabili, poiché vi si mescolano in un’unica tessitura linguistica documentario, finzione e sperimentazione. Dopo gli studi di filosofia, lavorò come fotografo e giornalista; fu anche romanziere (Le cœur net, 1949), critico letterario, saggista, accostandosi al cinema come autore per i “Cahiers du cinéma”.

Fra i suoi film, oltre ai due presenti al FCZ: Lettre de Sibérie (1958), Description d’un combat (1960, su Israele, Orso d’oro a Berlino nel ’61), Cuba si (1961), Le joli mai (1963), Le fond de l’air est rouge (1977), Level five (1997) e Une journée d’Andrei Arsenevitch (2000). Ha anche realizzato una serie di cortometraggi e progetti sperimentali multimediali. Si è occupato anche della cura e del montaggio del celebre film collettivo Loin du Viêt-Nam (1967).

 

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Proiezioni FCZ2018:
Sans Soleilgiovedì 29.11, ore 20.45
La Jetéedomenica 2.12, ore 18.45