Teatro Sanbàpolis, Trento
Venerdì 1 dicembre, ore 20.45
Marvin Meiendresch | Alex and Sasha (2017) |6’|
Lui è russo, lei lettone, si muovono nell’autunno berlinese e discutono la difficoltà di trovare un posto dove stare in una città tanto affollata. E lui ha una richiesta da farle. |
Stefano Virgilio Cipressi | L’invention de la cinématographie (2017) |9’|
Una riflessione sul ruolo delle immagini e delle strutture del cinema, l’incontro/scontro tra quel “guardarsi guardare” che è l’atto cinematografico e il soggetto Altro, in questo caso il migrante e gli stereotipi culturali che lo accompagnano. |
Nesli Ozalp Tuncer |
Dönüs (The Return) (2017) |19′ 27″| Nel 1923 la sua famiglia viene deportata in Turchia dalla Grecia, dove non farà più ritorno. Il film racconta il viaggio dell’autrice per accompagnare la nonna nella sua terra natale. |
Jorge Guerrero
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Vivimos de lo que matamos (2017) |12’|
Una famiglia delle zone interne della Spagna sopravvive grazie alla caccia. |
Teresa Marcos |
Efecto Túnel (2017) |50”|
Due donne viaggiano verso il mare con le ceneri di un familiare. Forse avrebbero dovuto afferrarsi al silenzio, soprattutto entrando in quel tunnel… |
Chiara Ortolani |
War Rugs (2017) |3′ 01”|
Ci sono armi che ricoprono tappeti, ci sono bombe ed elicotteri. L’Afghanistan, il Pakistan, e altri paesi. Un uomo ha fatto del viaggio la sua vita, e l’arte vi è entrata, qualunque possa essere il suo significato. |
Manuel Marini | Olvidate de eso (2017) |11′ 30″|
Mari, prostituta all’Avana, gestisce con scarso successo il suo piccolo business tra strada e casa. Con lei vive suo figlio, Pablito, di 14 anni. Il ragazzino trova in un paio di scarpe da calcio il suo oggetto del desiderio. |
Samuel Bester | The dream of the girl diver (2017) |13′ 43″|
Film ispirato a una stampa del 1814 di Hokusai a propria volta ispirata dalla leggenda della Principessa Tamatori. Il video utilizza la tecnica del “datamoshing” per mescolare corpi, trame e paesaggi subacquei. |
Sabato 2 dicembre, ore 20.45
Isabel Loyer | La Vie Souterraine d’Elisabet Granget (2017) |3′ 15″|
Un viaggio nei meandri della metropolitana e nei sogni di una giovane donna. |
Antonello Matarazzo | POLITIK (2017) |2′ 07″|
La metamorfosi degli insetti morti è metafora del trasformismo politico, tutt’uno con la sostanziale immobilità conservatrice. Ma POLITIK è anche polis; infatti, la complessa struttura della società delle api è, nel mondo animale, la più simile per efficienza a quella dell’uomo. |
Koldo Almandoz |
Plágan (2017) |9′ 58″| Piaga: dal lat. plaga ‘colpo’, ‘ferita’. Sig. Comparsa massiccia e repentina di esseri viventi della stessa specie che causano gravi danni a popolazioni e animali o vegetali. Abbondanza di qualcosa di nocivo. |
Mehdi Fard Ghaderi
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Autumn Leaves (2017) |15’|
In una notte di pioggia, un uomo scorre nella sua mente una serie di possibilità, immaginandosi differenti futuri. Ha scoperto che sua moglie ha una relazione con il suo migliore amico, ma visto che lei è incinta, deve decide come agire considerando tutte le conseguenze possibili. |
Giuseppe Spina |
Impressio in-urbe (Bologna) (2017) |16′ 55”|
Le architetture, gli angoli e le prospettive, pavimentazioni, piazze: si percorrono le testure dello spazio urbano. Il film è l’impronta, la traccia che ogni cosa e ogni gesto lasciano di sé, identikit (e vivisezione) dello spazio e del tempo della città di Bologna. |
Iñigo Royo – Iñigo F. Ostolaza |
Ab Alio (2017) |9′ 06”|
L’opera è fedele a una citazione di Augusto Monterroso che dice: “Ci sono tre argomenti: l’amore, la morte e le mosche”. |
Stefano Sbrulli | Mirko (2017) |4′ 05″|
A 20 anni Silvia trova la forza di affrontare il lungo percorso che la porterà ad esaudire il suo sogno: diventare Mirko. Un sogno difficile, scandito da terapie e visite mediche. Una scelta coraggiosa che influenza la vita in ogni suo aspetto. |
Hernán Talavera | Balta puķe (The white flower) (2017) |3′ 05″|
Le “Dainas” sono piccoli componimenti lirici provenienti dalla tradizione orale lettone. Il film è un dialogo fra alcune di queste “dainas” e le immagini riprese in Lettonia nell’inverno del 2015. |
Gli autori in concorso
Commissione di selezione: Alberto Brodesco, Tiziano Chiogna, Guido Laino, Luigi Pepe.
Giuria concorso:
Lisa Consolini (autrice premiata al FCZ2016)
Guido Laino (direzione FCZ)
Jacopo Mazzonelli (artista)
Max Schlehuber (co-autore “The Good Intentions”)
Beatrice Segolini (autrice “The Good Intentions”)
Emanuele Vernillo (scuola di documentario ZeLIG Bolzano)
Giuseppe Zito (coordinatore Cineforum Trento)
Il premio del pubblico verrà assegnato dagli spettatori in sala nelle serate di proiezione attraverso la compilazione di una scheda di valutazione.