Giovedì 4.12 _ serata di apertura

21.00 |Cinema Modena, Viale S. Francesco d’Assisi 6, Trento| ingresso gratuito

 

marco-bechis Come da tradizione, il Festival CinemaZERO apre all’insegna di un ospite d’onore, invitato a proporre una propria prospettiva sul cinema indipendente e chiamato a presiedere la giuria del concorso. Per la serata inaugurale dell’edizione 2014, che si terrà presso il Cinema Modena a ingresso gratuito, l’autore invitato è Marco Bechis, regista, sceneggiatore e produttore nato in Cile da padre italiano. Con un passato di maestro elementare in Argentina e videoartista fra New York e Milano, Bechis ha cominciato a dedicarsi al cinema già negli anni ’80 e nel 1999 ha realizzato il suo lungometraggio d’esordio, “Garage Olimpo”, ottenendo un notevole successo di pubblico e critica. Nel decennio successivo Bechis realizza altri due lungometraggi sempre a cavallo tra finzione e documentario: “Figli/Hijos” nel 2001 e “Birdwatchers. La terra degli uomini rossi” nel 2008, proseguendo una carriera che lo porterà a vincere oltre venti premi internazionali.
Sorriso1 Absent (1984, 7’)

La storia di un uomo solo che torna a casa e si collega al mondo tramite un monitor; non trova nessuno, ma solo video-segreterie telefoniche. Il mondo esterno è rubato al film Blade Runner. Nel corto si immagina una “rete”, dei nuovi sistemi di comunicazione, nuovi apparecchi, tutte cose allora inesistenti. Di quella “rete” immaginata nel 1984 si incominciava a parlare, ed era internet. “Absent” ha vinto il primo premo al Festival di Salsomaggiore del 1984 e ha portato Bechis a lavorare per “Ginger e Fred” di Federico Fellini.

Baires-Sarajevo (1995, 17’)

Il viaggio in Bosnia del 1995, fatto insieme al giornalista Gigi Riva, ha permesso al regista Marco Bechis di trovare la chiave formale con cui rappresentare la violenza nel successivo film, “Garage Olimpo” (1999). La domanda che si poneva il regista era: come filmare la violenza? Con quali immagini? Una risposta fu trovata durante quel viaggio alla scoperta degli orrori della guerra nell’ex-Jugoslavia.

Il sorriso del capo (2011, 75’)

Presentato in anteprima al Festival del Cinema di Torino 2011, tutto costruito con il montaggio di filmati dell’archivio Luce (cinegiornali, ma anche veri e propri film), “Il sorriso del capo” indaga sul sentimento del consenso: racconta come nasce, quali strumenti si utilizzano per diffonderlo, come viene contrastato. A fare da filo conduttore una voce, che resterà enigmatica fin quasi alla fine, racconta in prima persona che cosa significa crescere sotto il fascismo.

Ilvo Diamanti, su La Repubblica, scrive del film

 

a seguire: tavola rotonda con Marco Bechis, Alberto Brodesco, Guido Laino