Il festival

Il Festival CinemaZERO è il luogo del cinema iper-indipendente, prodotto in autonomia, a costo zero o a basso costo, dove l’artigianato artistico si contrappone all’industria che produce in serie. Ci si trova di tutto: la finzione e il documentario, l’animazione e la videoarte, progetti anomali, sbilenchi, intuizioni geniale e produzioni caserecce, estremo spontaneismo e approcci punk, anarcoidi, isolazionisti, intransigenti, testardamente autoriali.

Il “cinema zero” è tutto questo e anche altro, perché edizione dopo edizione – e siamo alla sedicesima – abbiamo ridisegnato i confini di questo territorio poco riconosciuto, ma vastissimo, di produzione cinematografica.

Al pubblico non chiediamo che un salto dentro questi confini, un’escursione in quelle zone che ogni edizione sceglie di esplorare. D’altra parte, dalla gran maggioranza dei prodotti del cinema industriale ogni spettatore sa già cosa aspettarsi, dal Festival CinemaZERO no, perché il suo campo d’azione principale è mostrare ciò che è, quasi sempre, fuori dalle coordinate a cui gli spettatori oggi sono abituati.

CONCORSO

Il concorso internazionale per cortometraggi di qualsiasi genere entro i 20′ di durata non è necessariamente il meglio di tutto quanto viene prodotto e ci viene inviato in ambito di “cinema zero”; è piuttosto parte di quel lavoro di esplorazione e mappatura che il FCZ ha come obbiettivo primario, oltre a quello di dare spazio a un cinema “minore”, autoprodotto o prodotto da piccole comunità che poco o niente abbiano a che fare con il mercato, realizzato con mezzi di produzione comuni e accessibili, da singoli autori o gruppi di persone numericamente molto ridotti (certamente non più di dieci). In concorso si vedranno dunque i diversi orientamenti e la multiforme varietà di questo cinema, in tutte le sue sfumature. Il pubblico in sala vota e assegna un premio e gli ultimi anni ci hanno mostrato che il gradimento per questi piccoli film, irraggiungibili se non attraverso il FCZ, è sempre molto alto.

Dal 2017 al concorso principale si affianca SguardoZERO, concorso per opere entro i 5’ destinato agli under 30 della regione Trentino Alto Adige, selezionati sulla base di idee progettuali: il gruppo di autori selezionati affronta poi il processo di produzione del proprio corto insieme al Festival. Anche in questo caso le opere prodotte concorrono al premio del pubblico in sala.

GLI OSPITI D’ONORE

Il FCZ non è fatto da soli autori emergenti, anzi, a ogni edizione si è provato a mostrare come qualcosa di riconoscibile come “cinema zero” avesse avuto spazio anche nel circuito generalmente monopolizzato dal cinema industriale, o come l’idea di “cinema zero” sia stato declinato da autori noti. Gli ospiti principali delle scorse edizioni sono stati: Alina Marazzi e Fabrizio De Bartolomei nel 2007; Daniele Gaglianone e Pietro Marcello nel 2008; Pippo Delbono nel 2009 con “La paura”, il primo dei suoi film girati con il telefono cellulare; Andrea Caccia nel 2010; Davide Manuli nel 2012; Cosimo Terlizzi e Alessio Di Zio nel 2013; Marco Bechis nel 2014; il maestro Franco Piavoli e Luca Ferri nel 2015; Andrea Sanguigni, autore e sceneggiatore di “Liberami” (premio Solinas e miglior film lungometraggio nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 73), Hernàn Talavera e ancora Luca Ferri nel 2016. Dal 2017 il FCZ si è concentrato su un programma ampliato, con una maggiore attenzione ai film, anche se non con la presenza fisica dei rispettivi autori: nell’edizione 2017 il FCZ ha presentato una retrospettiva dedicata a Jon Alpert e i film di autori di rilievo internazionale come Morgan Dews e Surveillance Camera Man (un fenomeno di YouTube per la prima volta proiettato in sala); nel 2018 ai film di Mark Cousins (che ha dedicato anche una video-autointervista sul “cinema zero” al FCZ), Jonathan Caouette, Dean Fleischer-Camp, Sean Baker e Luca Sebastiano Insinga (presente in giuria), si è affiancata una sezione di classici “La Jetée” di Chris Marker e “La verifica incerta” di Baruchello e Grifi; nel 2019 gli ospiti principali sono stati Agostino Ferrente e Oskar Alegria (fisicamente presente al festival) con due film a testa, accompagnati in programma da György Pálfi e dal rarissimo e straordinario “Retour a Kotelnich” di Emmanuel Carrére, oltre che da una sezione classici con Man Ray e Dziga Vertov; nell’edizione 2020, tenutasi a luglio 2021, il festival ha ospitato una retrospettiva su RezzaMastrella e i film di Ejzenštejn e Debord. L’edizione 2021 ha proposto una retrospettiva sul cinema di Hubert Sauper (con ben quattro film), a cui si sono affiancati gli straordinari classici di Jean Genet, Margot Benacerraf e Lizzie Borden, oltre che il recentissimo film di Eléonore Weber “Il n’y aura plus de nuit”. Nel 2022 è tornato protagonista Mark Cousins con una retrospettiva dei suoi lavori più recenti, affiancata dalla proiezione di “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardi e da “La Nature” di Artavazd Pelechian e da un omaggio a Jean-Luc Godard.

TAVOLE ROTONDE, FOCUS, SPUNTINI E ALTRO ANCORA…

Il FCZ è anche confronto, dialogo, discussione. Alle proiezioni sono affiancate tavole rotonde con autori, focus su particolari categorie di “cinema zero” e, da qualche edizione a questa parte, dai backstage spuntini, momenti conviviali in cui, sempre accompagnati da proiezioni, gli spettatori, facendo uno spuntino, possono confrontarsi fra loro e con autori e curatori presenti in sala. L’edizione 2022 ha proposto anche DoppioZERO, evento post-festival con video, musica e arte.

Il Festival CinemaZERO è stato ideato nel 2007 ed è organizzato dalla prima edizione da il Funambolo con la direzione artistica di Guido Laino in collaborazione con Alberto Brodesco e Luigi Pepe.

L’edizione 2023 si terrà a Trento dal 30 novembre al 3 dicembre, con il sostegno di Fondazione Caritro e Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con ATU, Opera Universitaria e Muse. Supportano questa edizione anche Adcom, Birrificio Plotegher, Cantina LaVis e La Gnoccata.