FCZ2018: anticipazioni

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#5

Author Unknown, Vagrant Holiday II

Un tutorial per viaggiatori squattrinati? Un diario di viaggio punk? Un film d’avventura in soggettiva? “Vagrant Holiday II” non è niente di tutto questo, o forse è tutto questo insieme.

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#4

Chris Marker, La Jetèe

“Questa è la storia di un uomo segnato da un’immagine dell’infanzia”. Il capolavoro di Marker non si può raccontare: film fatto di fotografie, opera insuperabile di fantascienza metafisica, riflessione sulla memoria e sul tempo.

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Chris Marker, San Soleil

Una donna legge e commenta le lettere che riceve da un amico cameraman, il quale si interroga sul senso della rappresentazione del mondo di cui egli è l’inarrestabile strumento, e sul ruolo della memoria che contribuisce a costruire. Un documentario anomalo, che è insieme un video-diario di viaggio, una storia di finzione proiettata nel futuro e una riflessione sull’immagine.

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#3

Dean Fleischer-Camp, Fraud

Come dei filmini di famiglia trovati su YouTube possono diventare una storia dai risvolti inaspettati solo attraverso il (ri)montaggio. Un film che ha fatto molto parlare di sé e che costringe lo spettatore a interrogarsi sulla “verità” dell’immagine e sulla sua manipolazione. Un progetto unico nel suo genere, che con il FCZ sarà proiettato per la prima volta in Italia.

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#2

Sebastiano Luca Insinga, La buona novella

Quando il clima nel mediterraneo ritorna mite, barche cariche di migranti partono dalle coste dell’Africa e dell’Asia cercando di raggiungere l’Europa, la “terra promessa”. Una notte d’estate, Bochra arrivò su una spiaggia della Sicilia con oltre 130 persone a bordo. Tutte presto fuggirono. E Bochra rimase sola nel limbo tra mare e terra… fino all’arrivo dei turisti.

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#1

Mark Cousins, What Is This Film Called Love?

Qualche giorno da trascorrere a Città del Messico, nessun piano concreto e una piccola videocamera a disposizione: è quanto basta al regista, autore e critico cinematografico Mark Cousins per rendere omaggio alla leggenda del cinema sovietico Sergei Eisenstein. Un video-diario poetico e personale e al tempo stesso erudito e ricco di riferimenti alla storia del cinema, con cui Cousins si imbarca in un’odissea libera e associativa che mira a svelare la nozione di estasi di Eisenstein e definire la natura della felicità.

Girato in Messico per tre giorni, con un budget di 10 sterline, Cousins trae ispirazione da una serie di musicisti, scrittori e cineasti tra cui PJ Harvey, Johnny Cash, Chris Marker e Virginia Woolf, per presentare un film capace di interrogarsi sulla memoria, il paesaggio e il piacere di camminare.

Mark Cousins è un autore, regista e critico cinematografico nato a Belfast. Fra le sue opere è nota la serie documentaria in 15 episodi The Story of Film: An Odyssey, che ripercorre l’intera storia del cinema, dalle origini ai giorni nostri. Cousins è anche autore di A Story of Children and Film, I am Belfast e della una nuova serie, presentata all’ultima Mostra del cinema di Venezia, Women Making Films: A New Road Movie Through Cinema.