di André Bonzel
(2021, 97’)
Pellicole amatoriali di sconosciuti – mute e sonore, a colori e in bianco e nero – che colleziona fin da quando era bambino; filmati di varie generazioni della sua famiglia; riprese in Super 8 realizzate dallo stesso regista in gioventù. André Bonzel si serve sapientemente di tutti questi found footage eterogenei per scrutare il proprio passato e raccontare la sua storia personale.
Et j’aime à la fureur, presentato al Festival di Cannes nel 2021, è un pregevole film di montaggio in cui, grazie al continuo gioco di rimandi, assonanze e contrasti delle immagini, Bonzel può ripercorrere, reinventare e riscrivere la propria vita, dall’infanzia all’età adulta. È la voce fuori campo dello stesso regista a raccontare, utilizzando la prima persona, le passioni, le sofferenze e i desideri che hanno orientato la sua esistenza, mettendo a nudo anche le sue umanissime fragilità. Tuttavia, quest’opera intima e autobiografica mostra anche come i frammenti di vite estranee, lontane nel tempo e nello spazio, finiscano spesso per combaciare e sovrapporsi. Sono i momenti di felicità, i sorrisi delle persone care, i baci degli amanti ciò che da sempre affidiamo alla pellicola nel vano tentativo di sottrarli allo scorrere del tempo. Così, mentre Bonzel scandaglia le pellicole di famiglia e le sue memorie d’infanzia per provare a conoscere meglio l’uomo che è diventato, noi ci troviamo a sfogliare con la mente il nostro proprio album dei ricordi. Et j’aime à la fureur segna il ritorno del regista francese, dopo un’assenza di quasi 30 anni. Lo fa con un’opera che celebra la forza del cinema e urlandoci che ne è ancora follemente innamorato. Sabato 2/12, ore 18Versione originale sottotitolata in italiano |
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L’autore |
André BonzelRegista, sceneggiatore e produttore francese. Nel 1992, esordisce con il mockumentary in bianco e nero C’est arrivé près de chez vous (uscito in Italia con il titolo Il Cameraman e l’Assassino) che ha codiretto insieme a Rémy Belvaux e Benoît Poelvoorde. Il film, che mette in scena una parodia grottesca dei reality shows, è presto diventato un cult. |